Credevamo di essere soli, eppure erano in molti ad osservarci
e immersi in quel mistero abbiamo imparato a guardare con occhi più grandi.Nel bosco forse rubavamo castagne.
Non riconoscevamo le loro voci, eppure tutti raccontavano di noi
e immersi in quel non silenzio abbiamo imparato a parlarci sottovoce.
Ascolta dal lettore " Thinking of you" di Marissa Nadler
7 commenti:
Ciao Cindry.
Bellissimo!
Anch'io mi sento "ospite" nei boschi......
Ospite è proprio la parola giusta! Grazie Manolita!
Certa gente però queste cose fatica a capirle. Bisogna avere rispetto della natura perchè è grazie a Lei se noi esistiamo.
che bella lentezza !
Già, ospiti, il più delle volte poco rispettosi. A ben guardare sempre, quando passeggiamo in un bosco, in una pineta, in una faggeta, siamo circondati di esseri...
Forte la foto! I colori poi...che dire...bellissimi...
Il principio o l'invisibile unità che tiene le piante raccolte nel giardino-
e quando muoino, le tiene nella terra del giardino-
e quando rinascono escono dalla terra e vanno nell'aria di quel giardino-
è l'invisibile unità che è.
Guardando questi tuoi post che sono poesia, non mi sono trattenuta dal mandarti una delle cose strampalate che ogni tanto butto giù.
Ciao Nounours
Mi è piaciuto molto quello che hai scritto e mi ha fatto pensare.... quante sono le cose che sono nascoste nella terra del giardino e devono ancora nascere? E' meraviglioso.
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